Si torna al giallo classico. Bel film, tratto da un romanzo tra i meno conosciuti di Agatha Christie, “Crooked House” del 1949, tradotto con “E’ un problema”, sempre un po’ trascurato in ambito adattamento cinematografico. Il regista Gilles Paquet-Brenner riproduce le tipiche atmosfere della scrittrice britannica, la dimora nella campagna inglese, il tè delle cinque, silenzi, sinistri scricchiolii del legno della casa…..e l’omicidio del vecchio capo famiglia. Il gruppo dei familiari che si odiano l’un l’altro tra stanze dorate, tutti con un possibile movente, tutti sospettati dall’investigatore (Max Irons). Notevole l’interpretazione di Glenn Close nel ruolo della zia Edith. Avviso senza spoiler: non c’è Poirot, non c’è Miss Marple, alla fine il colpevole NON è il maggiordomo.

 

2 commenti su “Recensione “Mistero a Crooked House””

  1. Vero! Davvero un buon film,con inquietante gruppo di famiglia in un interno assai ben curato.Tipiche le atmosfere care all’autrice ed ai suoi estimatori;risvolti non sempre prevedibili, come si richiede ad un “giallo”
    che si rispetti.

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