Malarazza è il cognome della famiglia malavitosa protagonista della storia ed allora, se nell’arte saper copiare è un merito, elogio sincero al regista siciliano Giovanni Virgilio che ha preso spunto dal suo corregionale Giovanni Verga e dal suo “I Malavoglia” per dare il titolo al suo film e fare del nome dei Malarazza il simbolo della società ottusa e criminale.

Il film racconta la storia di una giovane madre siciliana, Rosaria(interpretata da Stella Egitto) e del suo figlio adolescente che vivono nella più dura periferia di Catania. Insieme con il fratello transessuale della donna, sono vittime di un sistema di potere malavitoso rappresentato da vari boss e scagnozzi locali. La cupezza dello scenario è tale che non c’è speranza di riscatto sociale per Rosaria e i suoi familiari, a meno di non andare via per sempre. O meglio, un barlume di speranza nella storia si intravede in quei pochi personaggi che ad un certo punto hanno cercato di dire basta e che a costo (anche) della vita hanno voltato pagina.

Il regista ambienta il film nel quartiere periferico di Librino (tristemente noto) e in qualche pezzo di centro storico altrettanto disagiato; sacche di miseria materiale e spirituale che offuscano la bellezza e la effervescenza culturale di una città come Catania. Ma questa periferia e la storia narrata sono metafore di tante altre periferie e storie che accadono oggi nei sobborghi delle città italiane, fatti che tutti conoscono ma che molti preferiscono fare finta di non vedere. Il racconto potrebbe avvenire in quasi tutte le periferie di città italiane, ridotte così non solo per colpe “interne” di una parte di quelli che ci vivono, ma anche per essere state completamente dimenticate dalla politica nazionale del Paese. Niente fantascienza in questo film, nessun effetto speciale, semplicemente la pura verità di una nostra qualunque periferia, presa e trasportata sullo schermo.

Il film ovviamente finisce a tragedia, come e più del resto della storia, un vero e proprio noir in stile Gomorra. Menzione speciale per l’attore Paolo Briguglia, al quale sarebbe ora che fosse affidato un ruolo di primo protagonista.

 

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