Un film molto bello. Un flusso emotivo che procede cadenzato dalla musica di Bob Dylan, l’epopea multigenerazionale di una famiglia, esseri umani segnati da bellezze interiori che finiscono dentro a tunnel di buio pesto ma alla cui estremità filtra la luce che li salverà.

Il regista Dan Fogelman racconta di un uomo e una donna, poi un ragazzo e una ragazza, che si inseguono lungo un labirinto di destini che parte da New York, si sposta in Spagna e torna in America dopo un giro pazzesco. Un inno all’amore, una forza che può uccidere ma che sa anche combattere ed elevarsi, capace di commuovere e di spronare a non arrendersi mai. Amore inteso non solo come unione di due persone, quanto come percorso in grado di condurre via dall’oscurità dei giorni bui.

“La vita in un attimo” è un film delicato e struggente, che narra le molteplici sfaccettature della vita e dell’amore, la loro imprevedibilità, di come una scelta o un fatto o un bivio della vita possa essere determinante per un futuro forse già scritto, possa aprire o chiudere porte che non si pensava esistessero. Al confronto “Sliding Doors” è una barzelletta, è come se in quel film la protagonista riuscisse ad entrare nella metro prima che la porta scorrevole si chiuda e….basta, fine del film. E poi in “Sliding Doors” le eventuali conseguenze di una porta attraversata in tempo piuttosto che chiusa in faccia erano fesserie amorose in confronto a qui, dove invece a ogni gate di questo diagramma di flusso che è la vita, l’uscita può essere una tragedia immane invece che la salvezza.

La storia è quella di Will (Oscar Isaac) e Abby (Olivia Wilde) e della loro relazione, dai tempi del college fino al momento di una tragica, quanto inaspettata separazione che pone Will davanti alla consapevolezza di non poter vivere una vita normale se non al fianco della donna che ama. Ma la vita mischierà le carte in giuoco, portando (tra mille altre vicende) sulla strada di questi due giovani amanti un proprietario terriero (Antonio Banderas). I due protagonisti vengono presentati e raccontati dalla voce fuoricampo di Samuel L. Jackson. Una storia suddivisa in vari capitoli, attraverso due continenti, come detto, passando dal grigio di New York all’assolata ed indolente Andalusia, e ritorno. Ed è soprattutto nelle parti ambientate in Spagna che anche la fotografia del film fa un salto in alto verso l’eccellenza, supportando l’impatto emotivo della storia.

Il regista concentra il suo sguardo su degli individui che mostrano il volto delle loro fragilità. Non c’è personaggio che non sia alla disperata ricerca di un qualcosa che possa aiutarlo a rimanere a galla. La scelta però, soprattutto finale, è quella di concentrarsi sulla celebrazione della vita: non tanto su ciò che asfalta le persone ma su quello che spinge ad andare avanti.

“La vita in un attimo” è un film che parla alla pancia dello spettatore, messo a riflettere su quasi niente di razionale ma soltanto davanti alle proprie emozioni. Su tutto, il ruolo che l’amore giuoca nella vita di ognuno, ed infatti “Make you fell my love” di Bob Dylan campeggia nella parte musicale del film.

Cast di prestigio che riesce a rendere questa oscillazione costante tra orrore e speranza, tra i traumi che i personaggi si trascinano dietro e i sogni per cui vale la pena continuare a combattere. Oscar Isaac e Olivia Wilde quasi al meglio delle loro interpretazioni.