Un altro filmone. Nel pieno della seconda Guerra mondiale, il primo ministro inglese Winston Churchill chiama la nazione intera alla solidarietà, riesce a salvare i soldati inglese bloccati a Dunkerque, e alla fine é un trionfo. Alcuni momenti cult (il viaggio nel metro’ con annesso bagno di folla) nella grande prova dell’attore Gary Oldman.

Una lezione anche di storia, non c’é solo History Channel per questo, e di amor patrio. Parole pubbliche in Parlamento, oppure biascicate in privato da Winston Churchill, primo ministro appena eletto a cui subito i nemici misurano il tasso alcolico: whiskey a colazione, una bottiglia di champagne a pranzo e una a cena, brandy per finire la serata. Poi, nei discorsi radiofonici che inizialmente tanto spaventavano il sovrano Re Giorgio VI, Churchill ritrovava la grinta oltre che il senso dello stato e delle imprese impossibili. Indeciso se rischiare l’olocausto dell’esercito inglese accerchiato a Dunkerque per perseguire il dovere della resistenza oppure dichiararsi perdenti, arrendersi e accettare di trattare una “pace” con Hitler. Dall’altra parte del fronte nemico infatti c’erano i nazisti, con cui non era il caso di scherzare ma neanche di trattare una pace umiliante (come erano tentati di fare anche i francesi). E 300 mila soldati dell’esercito britannico, come detto, erano prigionieri a Dunkerque. Il regista Joe Wright ambienta a Londra, nelle stanze del potere e in quelle di casa Churchill, questa narrazione storica dei venti giorni che decisero le sorti dell’Inghilterra e di conseguenza delle democrazie occidentali: vediamo Churchill dettare la corrispondenza dal letto, mentre fa una colazione che solo a vederla, allo spettatore in sala si alza il colesterolo. Lo vediamo in vestaglia, mentre battibecca con la moglie  Clementine, l’attrice Kristin Scott Thomas. Vediamo il primo ministro  con i suoi sigari e i suoi scatti di rabbia, e il segno della vittoria fatto con indice e medio della mano, anche in modo sbagliato. Irriconoscibile per il trucco, Gary Oldman é perfetto nella parte e calato nel personaggio, candidato all’Oscar come migliore attore protagonista (e statuetta praticamente gia’ ipotecata).

“Una nazione che si arrende non si riprenderà mai, una nazione che non si arrende, anche se perde, prima o poi si rialzerà. Noi non ci arrenderemo mai.” Cosi’ disse Churchill al parlamento inglese.

 

2 commenti su “Recensione “L’ora piu’ buia””

  1. Fa riflettere molto sulla forza che ha avuto quest’uomo nel non arrendersi mai riuscendo a cambiare così i destini di migliaia di persone. E sprona ciascuno di noi nel non arrendersi mai nella nostra vita anche nei momenti più bui bisogna trovare uno spiraglio di luce.

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