Un film in bianco e nero, oggi: prima e più evidente caratteristica di questo film. Un party, inteso come festa ma anche come partito politico, o corrente di partito. Un aperitivo in casa di Kristin Scott Thomas per sette politici riformisti nella Londra in epoca Brexit. Ma la gioa per la festa della politica dura poco, presto si mescola alla rivelazione di un dramma privato che coinvolge tutti. Un bel film collettivo diretto da Sally Potter, un cast eccellente.

Il film inizia con una pistola puntata contro lo spettatore, in realtà è  contro l’ultimo ospite, che arriva con colpevole ritardo (poi si capira il perchè) all’happy hour poco happy organizzato dalla padrona di casa per festeggiare la sua nomina a ministro della salute nel governo ombra laburista. Bisogna dire che la regista Sally Potter è stata molto furba nelle varie conferenze stampa di presentazione del film: ha detto “tema Brexit” ai britannici, e ha detto “crisi della sinistra” agli italiani, e tutti sono tornati a casa felici e contenti. In realtà tutti i sette invitati al rinfresco corrispondono ad uno stereotipo della sinistra inglese che inevitabilmente risente del crollo del mito di Tony Blair, quindi si tratta piu’ di una sinistra post-Blair che da attuale Brexit.

“The party” è una sorta de “Il grande freddo”, uno sfogo generazionale della sinistra britannica ma in molte delle sue caratteristiche è degno della peggiori performance della sinistra e del mito del ’68 italiano: la casa e la famiglia borghese, l’incontinenza verbale nel parlarsi addosso senza dire nulla di concreto, il rimuginare sugli errori del passato anzichè pensare a costruire una idea di futuro, l’incapacità di capire gli eventi nuovi che il mondo porta, e poi cinismo e ricerca del compromesso a gogo’.

Il film dura poco, settanta minuti divertenti di black comedy. Lo spettatore  sa che la pistola sparerà, anche se all’inizio tutto sembra tranquillo a parte la leggera ansia che assale la padrona di casa prima che gli ospiti suonino alla porta. Il marito (Timothy Spall) pare tranquillo. Un’amica arriva con il marito tedesco (Bruno Ganz), con consigli prodigati a chi non li chiede. Una collega del marito, insegnante, lesbica, esibisce la compagna-trofeo: molto più giovane e incinta di ben tre gemelli. Il modello, ormai abusato, è “Carnage” di Roman Polanski, con l’azione che si svolge tutta in un solo ambiente, condizione ideale per una riproposizione in forma di piece teatrale. Sally Potter dirige un classico intreccio di segreti e bugie: tutto in un salotto, con poche fughe in cucina dove è pronto il catering, tutto in tempo quasi reale, ottimi attori tra i quali spicca Patricia Clarkson, gia’ vista piu’ volte con Woody Allen. Film in bianco e nero forse perché costa meno: ma ipocrisie, perfidie e bassezze umane non pesano sul budget, quindi ce ne sono in abbondanza.

 

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